
Gli Argonauti a bordo della loro nave Argo, 420 - 390 BC.,
e Il viaggio della nave Argo
LA NAVE ARGO
di Nelly Stefa - Atene
Pelias (Pelia) figlio di Poseidone, usurpò il trono della città di Colcos (Iolco) al proprio fratellastro Esone. Iasonas (Giasone), figlio di Esone e legittimo erede al trono, fu costretto a nascondersi per lungo tempo sul monte Pelio per sfuggire alla persecuzione dello zio. Dopo molti anni Iasonas, divenuto adulto, ritornò a Colcos e chiese a Pelias il trono che gli spettava di diritto. Ma l’usurpatore gli ordinò di andare prima a cercare il vello d’oro, promettendo la restituzione del trono al suo ritorno.
Il vello d’oro si trovava in un paese lontano, la Kolchide. La dea Atena aiutò Iasonas ad allestire una nave con cinquanta remi chiamata Argo. La nave venne costruita con i pini della regione di Pilio (Grecia centrale). Atena mise sulla nave anche un legno speciale di quercia che aveva la facoltà di parlare, fare profezie e avvisare gli Argonauti in caso di pericolo.
Il nome Argo significa veloce e luminoso. Si racconta che fosse la nave più veloce e leggera mai costruita, tanto leggera che una volta fu anche possibile trasportarla sulle spalle per 12 giorni e 12 notti. Coloro che ebbero la ventura di viaggiare con Argo (gli Argonauti) furono i primi marinai del mondo.
Giasone inviò araldi in tutto il territorio Greco, affinché spargessero la notizia dell’impresa e, per invitare tutti i giovani coraggiosi e nobili a prendere parte al viaggio. L’equipaggio venne costituito dal fior fiore della gioventù greca dell’epoca: eroi, figli di Dei, tra cui Ercole, Teseo, Peleo, Castore e Polluce.
Argo partì diretta verso i mari orientali, iniziò un viaggio pieno di avventure, tra le quali la seguente. Forti venti bloccarono a lungo Argo in un luogo chiamato le "pietre Sibligade". Erano due rocce enormi, emergevano sul mare creando un passaggio strettissimo. Le rocce, al passaggio delle navi, si rinchiudevano e, con un fragore spaventoso, le distruggevano. Gli dei avevano decretato che quelle rocce avrebbero sempre fermato tutte le navi in transito fino al passaggio di una nave formata da uomini coraggiosi
Gli Argonauti nutrivano molti dubbi, l’indovino Fineas (Fineo) consigliò loro, prima del passaggio, di liberare una colomba. Se il volatile fosse riuscito a passare attraverso le rocce, anche la nave Argo avrebbe avuto buone possibilità di farcela. La colomba attraversò lo stretto, le rocce si richiusero e sfiorarono solo qualche piuma lasciando libera la colomba. Argo allora, leggera e velocissima, si lanciò tra le rocce, riuscì velocemente a passare riportando solo pochi danni a poppa. Dopo il passaggio della nave Argo le pietre Sibligade rimasero aperte. Esistono ancora oggi, nel Nord della Turchia, il luogo si chiama Efxinos Pontos ed e' il passaggio per il Mar Nero.
Dopo molte avventure gli Argonauti giunsero a Kochlida e poterono impossessarsi del vello d’oro. Durante il viaggio di ritorno toccarono la Sicilia e l’isola di Circe. Durante una tempesta la nave si smarrì nell’Egeo, il figlio di Poseidone gettò in mare un pezzettino di terra che divenne l'isola di Santorini. Iasonas tornò a Colcos con il vello d' oro e divenne re. Dedicò la nave Argo a Poseidone. Sul punto di morire volle ritornare sulla amata nave Argo ove finì i suoi giorni.
GLI ARGONAUTI COMPAGNI DI GIASONE
Jason, the captain of the expedition Herakles Argus the Thespian, builder of the Argo, son of Phrixus Tiphys the helmsman, of Boeotian Siphae Kastor the Spartan wrestler Polydeukes the boxer, his brother (Dioskuri) Idas son of Aphareus of Messene Lynkeus, the look-out man, his brother Atalanta of Calydon, the virgin huntress Meleager of Calydon Acastos, son of king PeliasActor, son of Deion the Phokian Admetos, prince of Pherae Amphiaraos, the Argive seer Ancaeus the Great of Tegea, son of Poseidon Ancaeus the Little, the Lelegian of Samos Ascalaphus of Orchomenos, son of Ares Asterius, son of Cometes Augeias, son of king Phorbas of Elis Butes of Athens, the bee master Kaeneus the Lapith Kalais, the winged son of Boreas Zetes, his brother Canthus the Euboean Cepheus, son of Aleus the Arcadian Coronus the Lapith, of Gyrton in Thessaly Echion, son of Hermes Erginus of Miletus Euphemus of Taenarum, the swimmer Eurualus son of Mecisteus, one of the Epigonoi Eurydamas the Dolopian, from lake Xynias Hylas the Dryopian, squire to Herakles Idmon the Argive, Appolo's son Iphiclus, son of Thestius the Aetolian Iphitus, brother of king Eurystheus of Mykenae Laertes, son of Akrisius the Argive Melampus of Pylos, son of Posidon Mopsus the Lapith Nauplius the Argive, son of Poseidon Telamon the Locrian, father of Ajax Orpheus, the Thracian poet Palaemon, son of Hephaestos, an Aetolian Peleus the Myrmidon Peneleos, son of Hippalcimus, the Boeotian Periclymenus of Pylos, son of Poseidon Phalerus, the Athenian archer Phanus the Cretan, son of Dionysos Staphylus, his brother Poeas, son of Thaumakus the Magnesian Polyphemus, son of Elatus, the Arcadian
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