
Corto Maltese è un marinaio, un uomo libero “senza patria”, un giramondo, un gentiluomo di ventura. E’ il personaggio creato da Hugo Pratt divenuto nel corso degli anni l’archetipo dell’avventuriero romantico, il disincantato protagonista di infinite scorribande nelle rotte perigliose dei mari del sud, nei luoghi magici dell’avventura senza confini. Corto nasce nel 1967 con “La ballata del mare salato”. L’oceano Pacifico riveste il ruolo di voce narrante che ci introduce nei luoghi dell’azione, dove vivono pirati, giovani naufraghi, cannibali e marinai Maori. Hugo Pratt trascorre l’infanzia a Venezia, la città dei grandi navigatori, ma parte presto e viaggia a lungo con il padre, in Etiopia, Inghilterra e Sudamerica, fino al 1962, quando rientra in Italia.
La consacrazione definitiva di Corto Maltese si ha nel 1970, quando diviene il protagonista di una indimenticabile avventura caraibica: “Il segreto di Tristan Bantam”. A partire dagli anni 70 il nome di Pratt sarà sempre più legato al nome del suo alter ego Corto Maltese, del quale scriverà e disegnerà più di 1.000 tavole, tra cui i capolavori “Gli scorpioni del deserto” e “Un’estate indiana”. Hugo Pratt porta Venezia nel cuore e i suoi personaggi pronunciano sempre qualche parola in dialetto veneziano. Nel 1977 Pratt realizza “Favola di Venezia”, dove ritroviamo Corto Maltese fra le calli e i palazzi veneziani in un viaggio affascinante tra i segreti nascosti della Serenissima. Nell’introduzione troviamo alcuni simboli inquietanti: una croce e una rosa di pietra. Solo se si è Veneziani si capisce subito che quei segni sono fuori posto e dietro c’è un mistero, una nuova avventura per Corto.
CORTO MALTESE E LA BALLATA DEL MARE SALATO
“La ballata del Mare Salato” è un’avventura ambientata agli inizi del secolo nei mari del sud, la narrazione segue il ritmo delle rotte marinare. E’ una saga che odora di mare. I personaggi del mondo di Corto sono Rasputin il pirata; Tarao il marinaio maori, grande navigatore; Cranio l’indigeno e i giovani naufraghi Pandora e Cain. Insolito è l’uso dei CRACK per indicare gli spari dei fucili.
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